Sa Rocca Pinta è uno spettacolare affioramento roccioso di ignimbriti, visibile lungo i versanti che si attraversano passando per la strada litoranea Alghero-Bosa. E’ considerata monumento naturale della Sardegna ed è ubicata nel comune di Villanova Monteleone, in provincia di Sassari. Questo tratto di costa ovest della Sardegna (patrimonio UNESCO) è costituito da rocce vulcaniche esplosive a chimismo rio-dacitico (ovvero con un’alta componente silicatica), di età Oligo-Miocenica.
Sa Rocca Pinta (la roccia dipinta) è cosi chiamata per le particolari forme incise naturalmente sulla parete verticale dell’affioramento. Queste forme, costituite da creste e cuspidi arcuate in rilievo, ricordano un qualche tipo di scrittura antica; per questo motivo questa roccia sembra dipinta dall’uomo.
Genesi
Le ignimbriti che costituiscono Sa Rocca Pinta sono rocce piroclastiche prodotte dal vulcanismo che interessò l’area da 32 a 15 milioni di anni fa. In questo periodo, durante le prime fasi della formazione delle Alpi, la Sardegna era ancora saldata alla placca europea e quindi non era ancora un’isola. L’attività vulcanica che formò questi grandi depositi di ceneri e lapilli, era fortissima e per lo più esplosiva ed è riconducibile alla subduzione della micro placca Adria sotto la placca Europea. La deposizione e la formazione di queste rocce è dovuta al di una colonna verticale di ceneri e lapilli, la cosiddetta nube ardente. Il flusso di una nube ardente, composto da cenere e sostenuto dai gas vulcanici, è dotato di elevata mobilità , può essere spesso centinaia di metri e può estendersi fino a decine di km dalla sorgente. Il grado di saldatura delle ignimbriti varia dal chimismo, dalla granulometria e dalla temperatura a cui queste ceneri si adagiano sul terreno; in linea generale più sono calde più il grado di saldatura sarà maggiore.
Interpretazione delle incisioni naturali, lettere dalla natura
Le ceneri che costituiscono Sa Rocca Pinta sono scarsamente saldate anche rispetto alle bancate ignimbritiche che poggiano sopra di essa. La natura tenera, friabile e poco permeabile di questa roccia, permette allo scorrimento gravitativo dell’acqua piovana di incidere profondamente la parete verticale. Inoltre, la presenza di inclusi vetrosi (lapilli in mezzo alle ceneri) scherma dall’erosione alcune parti della parete e quindi per erosione differenziale alcune parti di roccia restano in rilievo. L’esposizione ai venti provenienti dai quadranti occidentali accentua l’incisione e a tutto ciò si somma l’erosione chimica, che avviene nelle parti dove l’umidità marina, carica di CO2 e sali, ristagna (ovvero nelle concavità rivolte verso il basso), disgregando ulteriormente la roccia e formando questa bellissima forma d’arte naturale.